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pirateria


PIRATERIA

Pratica brigantesca di chi corre i mari per depredare navi e insediamenti costieri. Nell'antichità, contro tale attività, esercitata da tutti i popoli marinari, dovettero combattere a lungo, per rendere sicura la navigazione, le grandi potenze che si affermarono sul Mediterraneo. Dapprima gli ateniesi, con la Lega di Delo, poi, in età ellenistica, il regno dei Tolomei e Rodi liberarono dalla pirateria il Mediterraneo orientale. Roma dovette combattere a lungo contro i pirati illirici e solo nel 34 a.C. Augusto pacificò l'Adriatico. Pericolo ben più grave per i romani costituì però la pirateria del Mediterraneo orientale, che dalle basi della Cilicia e di Creta minacciava i traffici vitali con l'Egitto. Nel 67 a.C. Pompeo, ottenuti poteri eccezionali, la sradicò definitivamente, per cui per più di due secoli fu assicurata la tranquillità del Mediterraneo. Nell'alto Medioevo normanni e saraceni svolsero a lungo attività piratesche. L'affermarsi della potenza turca nel XVI secolo portò a nuova fioritura la pirateria (Khair ad-Din) che dalle basi nordafricane rappresentò una continua minaccia fino all'Ottocento. Fuori dal Mediterraneo la pirateria fu particolarmente intensa nel mar delle Antille, ai danni dei commerci spagnoli, e nei mari indonesiani (corsari, filibusta).